La Fontana di Orione è una fontana monumentale di Messina collocata in piazza Duomo, costruita per celebrare la realizzazione del primo acquedotto messinese che convogliava le acque dei due torrenti cittadini, Camaro e Bordonaro. Fu voluta dal Senato messinese nel 1547 e per la realizzazione venne scelto l’architetto e scultore fiorentino Giovan Angelo Montorsoli (1499-1563), che si trasferì a Messina per un decennio dal1547 al 1557.
Dal punto di vista concettuale la Fontana di Orione segue un programma accuratamente elaborato all’interno dell’élite intellettuale messinese ed esplicitato attraverso i versi di Francesco Maurolico (incisi a corredo delle statue più importanti). Essa si sviluppa infatti come una grandiosa epopea figurata, che, da un lato, mira a glorificare Messina e, dall’altro, contiene un implicito omaggio all’imperatore Carlo V, che aveva varato una serie di iniziative in favore della città, come l’ampliamento delle mura difensive.
La Fontana di Orione presenta una struttura piramidale a vasche sovrapposte e a base dodecagonale, che allude alla città fortificata difesa agli angoli esterni da figure mostruose in pietra scura. Sulla vasca più esterna si adagiano le statue dei tre fiumi allora ritenuti più importanti per la storia dell’umanità (Tevere, Nilo ed Ebro), a cui si aggiunge il corso d’acqua peloritano Camaro. Sotto le quattro statue sono disposti altrettanti bassorilievi con scene esplicative, intervallati negli spazi intermedi da altri rilievi raffiguranti episodi mitologici. Nel fusto quattro
Tritoni sorreggono una seconda vasca di dimensioni ridotte. All’interno di questa, quattro Naiadi sorreggono una coppa ancora più piccola, sormontata da quattro sculture di putti a cavallo di delfini e dalla statua di Orione, mitico fondatore di Messina.
L’opera fu così apprezzata che il Senato messinese decise di commissionare allo scultore una seconda fontana, oggi conosciuta come fontana del Nettuno.
Fonti e approfondimenti
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera: La fontana monumentale di Messina
Dal sito del Rotary Club Messina, Distretto 2110 Sicilia – Malta: “Percorsi del “bello” di Messina: un patrimonio da difendere” a cura di Franco Munafò e Giovanni Molonia